Investire in una startup
Quali sono gli aspetti di una startup che un investitore dovrebbe controllare maggiormente prima di decidere se investire o meno? Qualche considerazione su come approcciare il mercato dell'equity crowdfunding senza brutte sorprese

Finanziare un'azienda già consolidata attraverso la raccolta fondi azionaria significa investire soldi in cambio di quote del loro capitale, diventandone a tutti gli effetti soci. Se un'impresa in cui si è investito ha successo, le quote acquistate potranno vedere il proprio valore apprezzarsi rispetto al costo d'acquisto.
Finanziare una startup invece comporta "scommettere" su qualcosa di nuovo, su un'entità che non ha una storia, risultati da presentare o dividendi da promettere, e nella peggiore delle ipotesi, può portare alla perdita del capitale, perché l'impresa fallisce o cresce troppo lentamente per arrivare all'obiettivo. Anche la illiquidità è un'eventualità di cui tenere conto. Anche se l'azienda ha successo, è assai probabile che per alcuni anni non sia possibile vendere le proprie quote, per dar modo al business di crescere e perché non esiste un cosiddetto mercato secondario organizzato su cui è possibile effettuare gli scambi.
Le considerazioni da fare prima di valutare un investimento in una startup possono essere tante:
- valutare il team e soprattutto i fondatori, che sono la colonna portante di una startup di successo. E' importante selezionare persone con pregressa esperienza nel mondo startup. Questo è facilmente spiegabile dalla definizione stessa di startup, ovvero quella di un'entità che cresce velocemente ed ha ambizioni globali. Dimostrare una capacità di execution in precedenti storie imprenditoriali accresce le possibilità di riuscita nel portare a livello globale la propria idea. Avere tutte le competenze necessarie per affrontare una crescita globale, dalle conoscenze lato business a quelle lato finanziario e tecnologico è veramente difficile, soprattutto in una singola persona. Per questo motivo il team della startup è inizialmente composto da almeno due persone, solitamente un CEO e un CTO, rispettivamente esperti lato business e lato tecnologico. Oltre all'esperienza, è fondamentale valutare la motivazione e la visione degli imprenditori: non esiste altro al di fuori della tua startup. Non può avere successo chi prende il lancio della startup come un side-job o un part-time
- analizzare il prodotto/sevizio. E' importante basare le ricerche sul confronto con prodotti o servizi esistenti che possibilmente hanno dimostrato che il mercato effettivamente necessiti della soluzione proposta. Non si tratta di valutare un'idea, ma di capire il valore del prodotto o servizio all'interno di un mercato ben definito. Il prodotto/servizio ha potenziale di scalare a livello globale e di essere adottato anche in altri mercati e geografie? E' facilmente replicabile? E' davvero innovativo o le barriere all'ingresso non esistono? E' brevettato o brevettabile? Questo tipo di analisi è più facile quando si ha una certa visione del mercato di riferimento della startup, attraverso un'attenta analisi dei competitor (diretti o indiretti i competitori ci sono sempre!) è possibile individuare i potenziali rischi.
- Traction, ovvero i numeri di crescita della startup. E' importante verificare che questi numeri siano reali e determinanti per la crescita della startup. A seconda del business model, sarà importante valutare le metriche di crescita che la startup ha sviluppato. Il tasso di crescita mese su mese (monthly growth rate) è certamente un indicatore attendibile. Questo dato si può riferire a varie metriche tra cui il numero di clienti acquisiti, il costo di acquisizione del cliente, il tasso di conversione cliente, la percentuale di redemption, le revenue generate, la pipeline di clienti, etc. Molto importante valutare se la startup ha effettuato qualche percorso di incubazione o di accelerazione e quali milestone ha effettivamente raggiunto
Mercato. Quando si parla di società in forte crescita, è doveroso ricordare che per essere appetibili e che esistano le potenzialità di exit, il mercato dev'essere abbastanza grande da generare un ritorno sull'investimento. Molto importante tenere d'occhio i trend di mercato che ciclicamente si inter cambiano e diventano interessanti per gli investitori istituzionali. E' molto probabile che se i Venture Capital investono in robotica o intelligenza artificiale queste diventino trend di mercato sui quali ci sono maggiori possibilità di ritorno
Exit strategy, molto importante capire se i founders hanno le idee chiare ed esistono i presupposti per una potenziale exit. L'exit è a tutti gli effetti l'unico modo con cui è possibile remunerare il proprio investimento in startup ed aziende ad alto potenziale di crescita. Non è possibile pensare ai dividendi quando si approcciano investimenti di questo tipo, perché è ragionevole pensare che queste aziende reinvestano la maggior parte dei loro ricavi nello sviluppo ed espansione della società, a maggior ragione se gli investitori che partecipano (o parteciperanno) in queste società sono investitori istituzionali.
Diversificazione. Questo non è un elemento della due diligence attinente alla singola opportunità d'investimento, ma è un elemento fondamentale nella strategia d'investimento di qualsiasi investitore. Si deve considerare se tutti gli elementi precedentemente indicati rientrano nella strategia d'investimento e se questi consentono una corretta diversificazione del portofolio d'investimento. E' opportuno creare un portfolio che non sia troppo esposto su singoli mercati e diversificato a seconda della fase di crescita della società.
- richiedere e verificare che il business plan della start-up contenga una sezione adeguata dedicata al funding e al cash flow, insieme a una strategia finanziaria di più ampio respiro che preveda anche dei "piani b", oltre a una chiara spiegazione di come verranno impiegati i finanziamenti
Certamente non esistono regole ferree per eseguire la due diligence, cioè il sistema di valutazione delle informazioni che l'investitore riesce a raccogliere cambia da persona a persona e da fondo a fondo; tuttavia Point Nine Capital ha realizzato una sorta di "framework" di lavoro per la due diligence che ha chiamato "Tech Due Diligence Calculator" che pur non essendo esaustivo, può essere molto utile a un investitore.
I finanziamenti in startup non sono di facile comprensione sia per i founder che per gli investitori, ma capire a pieno la complessità dei round di finanziamento può essere davvero disorientante per un investitore alle prime armi. Un'ottima piattaforma che consente di investire in startup è sicuramente Seedrs; il suo mercato secondario si sta dimostrando uno strumento molto efficace per titoli che sono intrinsecamente illiquidi, consentendo quindi agli investitori di rientrare in possesso dei loro investimenti rivendendo le proprie quote. Ecco una panoramica che può tornare utile per comprendere meglio i finanziamenti delle startup.