Mutuo a tasso fisso o variabile
Una delle prime domande che si pone un mutuatario è la scelta del tipo di tasso: fisso o variabile. E' meglio affidarsi alla tranquillità del mutuo a tasso fisso, o al risparmio del mutuo a tasso variabile?

Il mutuo a tasso fisso è la scelta ideale per chi non vuole preoccupazioni che i tassi possano salire. Con il tasso fisso, l'impegno mensile non subirà mai variazioni indipendentemente da eventuali rialzi futuri dei tassi di interesse. Il parametro su cui viene calcolato il mutuo fisso è l'Eurirs della scadenza pari alla durata del mutuo. Ad esempio, se si stipula un mutuo della durata di 20 anni, è necessario verificare il valore dell'Eurirs 20 anni, che applicato allo spread, il guadagno della banca, determinerà il tasso che si porterà avanti per tutta la durata del mutuo. Ogni banca ha un suo metodo di rilevazione del tasso Eurirs. Per fare un esempio, alcuni istituti prendono di riferimento l'indice del primo giorno del mese, altri la media del mese precedente. È importante conoscere questo valore almeno qualche giorno prima della sottoscrizione del contratto per sapere con precisione a che tasso verrà fissato il mutuo per tutta la sua durata.
Il mutuo a tasso variabile, per definizione, è imprevedibile. Gli indicatori che influenzano l'andamento dei tassi dei mutui a tasso variabile sono due: l'Euribor, e il Tasso Bce, attualmente fissato dalla Banca centrale europea a 0,00%.
Una soluzione ibrida tra tasso fisso e variabile è il mutuo variabile con Cap, per chi intende sfruttare al meglio l'andamento dei tassi quando sono stabili o in fase di ribasso, ma desidera allo stesso tempo una certezza che oltre una certa cifra non dovrà pagare. Il cosiddetto Cap, è il tetto massimo stabilito nel contratto, espresso sotto forma di tasso di interesse, che stabilisce il limite entro cui la rata mensile del mutuo non potrà andare.
Qualunque sia la scelta del tasso, è importante che prima di sottoscrivere il contratto sia avvenuta precedentemente un'attenta valutazione delle condizioni, tra cui il reale costo del finanziamento, tramite il TAEG e l'analisi di tutte le clausole del mutuo che potrebbero limitare la convenienza del tasso stesso, come ad esempio il Floor, che stabilisce un tasso minimo al di sotto del quale la rata non può scendere. Un ulteriore aspetto che si dovrebbe considerare quando si sceglie un tasso fisso è la possibilità di farlo scendere nel momento in cui l'andamento generale dei mercati finanziari dovesse presentare segnali di debolezza. I mutui a tasso fisso della durata di 20 o 30 anni molto probabilmente avranno la possibilità di essere rinegoziati in un lasso di tempo così lungo. In questi periodi potrebbe convenire chiedere alla propria banca la rinegoziazione del tasso e in caso di rifiuto, valutare l'opportunità di una surroga con un'altra banca, soprattutto se si è ancora nella fasi iniziali del mutuo (quota d'interesse alta) il risparmio potrebbe essere importante.