Short Selling
La vendita allo scoperto è uno degli strumenti migliori per tentare di ottenere un profitto quando i mercati sono in calo. Lo short selling è la pratica di vendere un bene che non si possiede realmente, nella speranza che il prezzo scenda così da riacquistarlo in futuro a un prezzo più basso e ottenere un profitto.
La vendita allo scoperto (short selling) è un accordo tra un trader e un broker, che può essere eseguito in varie forme. In generale le persone pensano di investire nell'acquisto di un asset, mantenendo il titolo in portafoglio mentre si apprezza di valore, e poi alla fine lo rivendono per ottenere un guadagno. Con lo short selling avviene esattamente l'opposto: un investitore (speculatore) vende un titolo e lo riacquista in un secondo momento, facendo soldi solo quando diminuisce di valore.
Quando si vende allo scoperto il broker venderà il bene per lo speculatore e verserà il ricavato sul conto. Al momento di chiudere la posizione l'investitore dovrà ricomprare la stessa quantità di titoli e restituirla. In generale è il broker che fa da controparte all'operazione dato che possiede molti titoli in portafoglio. E' possibile tenere una posizione corta (sell) per tutto il tempo che si desidera. Questa scelta però ha un costo: gli interessi maturati durante il periodo in cui il bene è stato prestato.
Perché fare Short Selling
Ci sono principalmente due motivi:
- Speculare, è il primo vero motivo, l'obiettivo è quello di speculare sul movimento ribassista dei prezzi di mercato in modo da realizzare un profitto
- Coprire (hedging), cioè la possibilità di proteggere un altro investimento (o portafoglio). Se si hanno un certo numero di posizioni lunghe in portafoglio si può scegliere di proteggerle dall'andamento avverso dei mercati.
Come fare Short Selling
Per fare vendite allo scoperto è necessario rivolgersi a un broker, cioè un intermediario che opera nei mercati. Lo short selling può essere fatto utilizzando i CFD, con due tipi di account differenti:
- Utilizzando un account senza margine: ovvero utilizzando solamente il proprio capitale.
- Utilizzando un account con margine: in questo caso il broker "partecipa" all'acquisto dei titoli, fornendo una parte del capitale necessaria a comprare lo strumento per la vendita e facendo pagare un interesse.
Nel secondo caso bisogna notare che gli strumenti che il broker presta agli investitori provengono o dalle riserve del broker stesso, o dagli account di altri trader, o dalle riserve di altri broker. Infatti quando si procederà con lo short selling si andranno a vendere strumenti senza "possederli" davvero, sarà il broker a "prestarli". In tal modo la posizione di short selling sarà aperta. Il guadagno dello speculatore sarà dato dalla differenza tra il prezzo di vendita iniziale e il prezzo di acquisto finale della stessa quantità di strumenti. Il broker inoltre applicherà delle commissioni e, se si è scelto di utilizzare un account con margine, anche un interesse sui soldi prestati.
Rischi
Andare short è molto rischioso. Innanzitutto, la storia ha sempre dimostrato che le azioni hanno una tendenza al rialzo nel lungo termine, anche se un'azienda migliora a malapena nel corso degli anni l'inflazione dovrebbe aumentare leggermente il prezzo delle azioni. Ciò significa che andare short significa scommettere contro la direzione generale del mercato.
Inoltre con la vendita allo scoperto è possibile incorrere in perdite teoricamente infinite. Una vendita allo scoperto perde quando il prezzo delle azioni aumenta, e un'azione è (teoricamente) non limitata nella crescita. D'altra parte, un'azione non può scendere mai sotto lo 0, e quindi il guadagno con un operazione short è un guadagno limitato. In conclusione è possibile perdere più di quello che si investe inizialmente, e il massimo che si può guadagnare è un 100% (se un'azienda fallisce).
Un altro aspetto riguarda il prestito chiesto al broker per scommettere la riduzione del prezzo di uno strumento. Se si fanno vendite allo scoperto con account a margine bisogna ricordarsi che le perdite possono sfuggire di mano e che al tempo stesso è necessario soddisfare il requisito minimo del margine per non subire una margin call. La "chiamata a margine" potrebbe comportare la chiusura automatica di una o più posizioni sul conto, nel caso in cui queste siano talmente in perdita da far risultare i fondi depositati insufficienti per coprire l'esposizione relativa alla posizione stessa. In questi casi, per tenere la posizione aperta, si dovrà versare più denaro oppure liquidare tutto.
Inoltre se un'azione inizia a salire e un gran numero di venditori allo scoperto cercano di coprire le loro posizioni allo stesso tempo, tale comportamento non farà altro che contribuire ad aumentare ulteriormente il prezzo. Come se non bastasse, l'ultima e più grande complicazione è che anche se un'azienda è sopravvalutata, potrebbe in teoria impiegare un po' di tempo per tornare sui suoi passi prossimi all'effettivo valore di mercato.